Fino al 1690 il territorio di Zuino rimase pressoché invariato,abitato da un numero esiguo di persone (circa 200) e caratterizzato da terreni aridi difficilmente coltivabili e da un clima malsano dovuto alla presenza di zone paludosi che creava una ambiente ideale per la formazioni di malattie come la malaria, spesso mortale, che determinava la decimazione della popolazione e costringeva gli abitanti ad emigrare nelle zone limitrofe. Grazie all’opera di bonifica e sistemazione fondiaria dei terreni svolta da marchese Antonio Savorgnan nacque il paese di Torre di Zuino, così chiamato in ricordo della torre superstite del vecchio castello, conglobata nel
Nonostante gli interventi del 1690 i problemi di questo territorio non vennero risolti, continuando ad essere gran parte paludoso. Gli abitanti che vivevano di pesca, pastorizia ed agricoltura non migliorarono di molto le loro condizioni di vita.
La popolazione continuò a vivere in capanne interamente in paglia oppure con le pareti costruite con sassi ed argilla o con graticci intonacati di fango e calce ed il solo tetto di paglia fino all’intervento di De Min in epoca fascista.
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